martedì 26 maggio 2015

VAE VICTIS

Anche se questo a molti cittadini Italiani è incomprensibile, nessuno in Italia si deve meravigliare se gli Stati membri dell'Unione Europea si rifiutano di albergare i clandestini.

È perfettamente inutile nascondersi dietro un dito.

È anche sbagliato definire quei disperati: Clandestini.

A prescindere da chi come quella che io definisco la soldatesca afro-araba della Kyenege e la delinquenza balcanica, zingara o slava che sia, portatrici di una nuova civiltà e cultura, tanto cara alla Boldrini, secondo me è sbagliato, definire chi veramente spera in un futuro migliore;  „clandestini;”  la loro; è disperazione, non clandestinità, di conseguenza li definisco dei disperati, non dei clandestini o latitanti.

È la loro richiesta di un permesso di soggiorno, che, ai termini di Legge vigenti e in questa situazione economica non solo Nazionale bensì anche europea, non può essere accettata.

Le attuali Leggi e disposizioni di ogni Paese membro dell’Unione Europea, non il loro Sacrosanto diritto a cercare un futuro migliore, incidono per ora sul destino di questi poveracci.

Il modo con cui l’Italia gestisce questa calamità umana poi, senza paura di sbagliare si può, umanamente parlando; definire disumano e criminale.

I poveracci sono sfruttai dell’ambiguità italiana come carne in vendita al supermercato e poi dimenticati e lasciati allo stato brado per le strade di una Società disorientata e impaurita, giustamente sbigottita e di rimando, ostile; che si vede impossibilitata a trovare un’adeguata sistemazione e di offrire un futuro migliore ai pellegrini che senza meta si aggirano per le Strade e i sobborghi dl Bel Paese.

Gli Italiani; prima di accusare L’Europa per mancanza di solidarietà verso la grave emergenza sociale che si è venuta a creare in Italia grazie all'approdo di decine di migliaia di pellegrini afro-arabi, poi, dovrebbero prendersela con l’attuale politica del Governo Italiano e le cooperative rosse di gestione famigliare fonte di grandi guadagni da parte di mascalzoni annidati nel PD (Partito Delinquente) che loro stessi permettono di rimanere al potere;  non con gli asilanti.

Nessuno in Italia, alla faccia dell’attuale situazione politica e sociale verso i pellegrini ha in diritto di rinfacciare all'Europa mancanza di aiuto.

Nessuno ha mai costretto l’Italia ha correre lungo le coste libiche a raccattare pellegrini, detto questo però; a ragion del vero; devo ricordare anche che pochi Mesi fa il Ministro di Stato bavarese Joachim Herrmann al Talk Show della Sandra Maischberger andava blaterando e accusava gli italiani che durante il Governo Berlusconi lasciavano morire i naufraghi in mare.

Dico questo, senza soffermarmi alle belle dichiarazioni di ambigui mascalzoni politici europei come Barroso ad esempio, anche per spiegare l’ambiguità e la falsità dei politici europei.

Fatto è, che l’istinto della sopravvivenza non si può togliere a nessuno.

Gli italiani e gli europei, dovrebbero invece capire che è stata proprio la loro brama di benessere,  di soldi e  di potere politico sugli altri a distrugge l’habitat di chi ora per puro spirito di sopravvivenza scappa dai loro Paesi distrutti proprio dalla politica e dagli interessi occidentali e fa un salto ne buio sperando di sopravvivere.

Mentre il rimanere nei loro Paesi distrutti dalla ingordigia europea, per loro non significa altro che una morte sicura, il salto nel buio porta con sé la speranza, non la certezza di sopravvivere e di riuscire a costruirsi un futuro meno pericoloso.  

Guai ai vinti, sì e vero, Vae victis, molti però dimenticano che noi, clandestini, noi profughi di guerra, noi europei, non agiati e pasciuti cittadini del Mondo, noi tutti siamo tutti dei vinti, tutti noi abbiamo perso.








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